frittole e ziringole ... uno dei primi ricordi legati alla cucina e a nonna maria; una passione che inizia in un piccolo paese dei nebrodi, Montalbano Elicona, posto tra la grande montagna, l'Etna, e le sette sorelle, le Isole Eolie, di cui si gode uno spettacolo meraviglioso, con la sua cucina contadina e che continua a Messina col suo meraviglioso Stretto e la sua cucina marinara.

Tutto inizia dalla grande cucina da lavoro della nonna,la piccola finestrella che si affaccia sulla vallata dell'elicona con i suoi noccioleti (che hanno dato tanta ricchezza a un piccolo paese come Montalbano e oggi in gran parte abbandonati), in lontananza 'polverello'...; la cucina con le sue mattonelle bianche e azzurre, i fuochi da cottura a legna con i loro cerchi concentrici in ferro, il forno a legna con lo sportellino piccolo laterale che grazie 'a lumiricchia consentiva di controllare la cottura, le pentole di rame appese ai muri di tutte le misure ... fino a quella gigantesca per fare le conserva di pomodoro, la madia per impastare il pane e le tavole di legno appoggiate sui ferri per far riposare il pane, i lunghi bastoni appesi al tetto con delle corde a cui venivano appesi salami, lardo, buccuragliu; 'u baganu dove venivano lavorati i meravigliosi biscotti pasquali: 'nevurette, biscotti a cimino, al vino, al latte, cullure, ciambelle.

C'era ancora l'armadio con la rete dove venivano conservati i formaggi ... pecorino, provole, ricotta infornata.

Questa cucina era il regno di nonna maria, per ogni attività lei era il maestro d'orchestra, lei dirigeva, organizzava il lavoro per tutti quelli che la supportavano nei momenti importanti.

E anche noi bambini avevamo un ruolo!

Io e mio cugino Pippo consegnavamo queste meraviglie e in cambio ci venivano date caramelle, cioccolattini, ma anche soldi, cinque ... dieci lire, e noi a fine giornata dividevamo felici!!!

venerdì 15 aprile 2011

Cullura pasquale (cuddura cu' ll'ova) siciliana.


E' arrivata la pasqua e uno dei dolci carattaristici di questa festività, non solo a Montalbano ma in tutta la Sicilia è a "cullura" con l'uovo.
In genere chiude il pranzo, in campagna, del giorno di pasquetta. Si mangia prima l'uovo (sodo e poi infornato), dopo aver mangiato di tutto e di più e poi ... la parte dolce.

Ingredienti: 500 gr. di farina, 125 gr. di strutto, 150 gr. di zucchero, 2 uova per l'impasto e quelle sode per decorare, un goccio di latte, 5 gr. di ammoniaca, diavolini per decorare.
Mettiamo la farina in una ciotola insieme allo strutto e inziamo a lavorare l'impasto, aggiungiamo lo zucchero, le uova, l'ammoniaca e un goccio di latte (quello necessario a completare l'impasto).
Lavoriamo l'impasto bene e poi stendiamolo aiutandoci con il mattarello.
Facciamo le forme caratteristiche pasquali (colombe, cestini, cuori ... ), appoggiamoci sopra le uova sode e blocchiamole con delle striscioline di pasta.
Sistemiamo le cullure in una teglia spennellata con olio di oliva.
Spennelliamole con l'uovo sbattuto e cospargiamoci sopra i diavolini colorati.
Quando le preparavamo a casa di mia nonna le infornavamo nel forno a legna.
Oggi non avendolo a diposizione le inforno in quello a gas.
Facciamole cuocere per venti minuti con il forno a 180°.

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