frittole e ziringole ... uno dei primi ricordi legati alla cucina e a nonna maria; una passione che inizia in un piccolo paese dei nebrodi, Montalbano Elicona, posto tra la grande montagna, l'Etna, e le sette sorelle, le Isole Eolie, di cui si gode uno spettacolo meraviglioso, con la sua cucina contadina e che continua a Messina col suo meraviglioso Stretto e la sua cucina marinara.

Tutto inizia dalla grande cucina da lavoro della nonna,la piccola finestrella che si affaccia sulla vallata dell'elicona con i suoi noccioleti (che hanno dato tanta ricchezza a un piccolo paese come Montalbano e oggi in gran parte abbandonati), in lontananza 'polverello'...; la cucina con le sue mattonelle bianche e azzurre, i fuochi da cottura a legna con i loro cerchi concentrici in ferro, il forno a legna con lo sportellino piccolo laterale che grazie 'a lumiricchia consentiva di controllare la cottura, le pentole di rame appese ai muri di tutte le misure ... fino a quella gigantesca per fare le conserva di pomodoro, la madia per impastare il pane e le tavole di legno appoggiate sui ferri per far riposare il pane, i lunghi bastoni appesi al tetto con delle corde a cui venivano appesi salami, lardo, buccuragliu; 'u baganu dove venivano lavorati i meravigliosi biscotti pasquali: 'nevurette, biscotti a cimino, al vino, al latte, cullure, ciambelle.

C'era ancora l'armadio con la rete dove venivano conservati i formaggi ... pecorino, provole, ricotta infornata.

Questa cucina era il regno di nonna maria, per ogni attività lei era il maestro d'orchestra, lei dirigeva, organizzava il lavoro per tutti quelli che la supportavano nei momenti importanti.

E anche noi bambini avevamo un ruolo!

Io e mio cugino Pippo consegnavamo queste meraviglie e in cambio ci venivano date caramelle, cioccolattini, ma anche soldi, cinque ... dieci lire, e noi a fine giornata dividevamo felici!!!

lunedì 29 novembre 2010

Pasta 'ncasciata con finocchietto selvatico

Ingredienti: finocchietto selvatico, cipolla, salsa di pomodoro, pasta spaccatella, pinoli, uva passa, pecorino grattugiato, schiacciata (tuma fresca), acciughe fresche.

Per una buona riuscita di questa ricetta è importante che il finocchietto selvatico sia molto tenero e fresco.
Iniziamo pulendo e bollendo il finocchietto in abbondante acqua salata. Nel frattempo facciamo insaporire la cipolla, lentamente, in dell'ottimo olio di oliva e poi aggiungiamo la salsa di pomodoro e del sale.
Quando il finocchietto sarà cotto, tagliamolo a pezzetti ed aggiungiamolo alla salsa.
Mentre aspettiamo la cottura del sugo, iniziamo a pulire le acciughe, cercando di togliere anche quelle spine che si trovano sul dorso e che sono fastidiose al palato.
Quando il sugo sarà pronto (circa un'ora) possiamo cuocere la pasta nell'acqua utilizzata per bollire il finocchietto (ricordiamoci quindi di non aggiungere altro sale). La pasta consigliata è la spaccatella ma vanno bene anche altri tipi di pasta corta. Importante è che sia pasta che tenga bene la cottura.
Durante la cottura della pasta aggiungiamo al sugo le acciughe, i pinoli e l'uva passa.
Scoliamo la pasta molto al dente, uniamola al sugo e facciamola amalgamare bene continuando a lasciarla sul fuoco ancora per un paio di minuti.
Adesso possiamo spegnere ed aggiungere la schiacciata e il pecorino grattugiato. E' importante aggiungere i formaggi a fuoco spento, perchè devono semplicemente amalgamarsi agli alti ingredienti senza cuocere.
A questo punto copriamo con il coperchio per pochi minuti e poi ... serviamo.

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