Facciamo cuocere per circa trenta minuti.
“La sua è una storia curiosa: ce la portarono i saraceni con il nome di “badingian”, ma non ebbe successo perché amarissima e ritenuta pure velenosa. Quella “mela” che ne precede il nome italiano è dovuta probabilmente alla Melongèna arabum con cui venne indicata dagli antichi botanici. Più tardi, portata in Sicilia dalla Palestina dai Padri Carmelitani nel Trecento, ebbe successo popolare “a canazzo”, affettata e fritta con le fette disposte a scaletta in una teglia rettangolare in modo da assomigliare a una parmiciana che in dialetto è la persiana. Qualcuno la tradusse (ignorando...) in parmigiana come se avesse a che vedere con Parma o con il suo cacio: si usò sempre il caciocavallo fresco!
"E’ bello sapere che quella umile melanzana, proprio nella felice età dei Florio, ebbe il suo momento di gloria entrando felicemente nella caponata, più esattamente nella seconda metà dell’Ottocento la petronciana finì per farla da padrona nella antichissima caponata.”
Gaetano Basile.
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